La corretta distruzione dei documenti a norma di privacy
Siamo talmente abituati alla sovraesposizione dei dati da non renderci conto della possibilità che questi vengano utilizzati per scopi fraudolenti.
Crescono infatti in maniera allarmante i reati collegati al furto d’identità, con conseguenze economiche (danni civili) e di reputazione (truffatore che offre beni e servizi di livello inferiore agli standard dell’impresa cui è stata rubata l’identità o che crea stati di insolvenza).
Per limitare il più possibile questi rischi, le imprese devono tutelare tutti i dati compresi quelli dei propri dipendenti, clienti e fornitori.
Per evitare conseguenze e poter quindi dimostrare di avere gestito in maniera corretta i dati, le aziende devono adottare particolari misure di sicurezza compresa la corretta distruzione dei documenti che riportano dati propri o di terzi.
Ma mettersi al riparo dai danni derivanti dal furto dell’identità aziendale va al di là dei semplici adempimenti normativi, occorre che il dato sia reso non ricostruibile. Dobbiamo pensare che i metodi per recuperare dati da supporti che si ritenevano “distrutti” sono in continua evoluzione
Così l’ultima “moda” è il dumpster diving ossia il recupero di materiale gettato in cassonetti e discariche (bollette, stampe, estratti conto, CD, DVD): la mole dei documenti che si possono esaminare con le tecnologie moderne è molto alta.
Non basta quindi buttare il dato per distruggerlo e una parte anche piccola del documento può essere sufficiente perché si leggano dati pericolosi per l’azienda. Quindi più i dati possono creare danni, più devono essere difficili da ricostruire.
Allo scopo occorre dotarsi di distruggidocumenti valutando l’investimento in funzione dei costi potenziali evitabili e in un’ottica di medio/lungo termine. Infine meglio sovrastimare il quantitativo di documenti da distruggere (in realtà i dati da distruggere sono sempre più di quanto crediamo), piuttosto che ritrovarsi con una macchina in plastica che si rompe e si ferma continuamente perché si inceppa o si surriscalda, lasciandoci con un problema irrisolto e soldi buttati via.
Molto meglio una macchina robusta, che possa essere usata anche in maniera intensiva.
I distruggidocumenti Kobra garantiscono la distruzione del dato grazie al motore a funzionamento continuo (senza i surriscaldamenti e i fermi macchina che caratterizzano i modelli economici), agli ingranaggi in acciaio (resistenza all’usura anche in condizioni di utilizzo intenso), alla efficienza dei sistemi di trascinamento e alla robustezza e profilo delle lame. Un investimento valido nel tempo, con un occhio anche ai consumi energetici.
Con Kobra basta inserire il dato nella macchina per difendersi dai furti di dati
La gamma Kobra comprende modelli in grado di rispondere ad ogni esigenza